IL VOLO DI LUCIO DALLA – di Emilio Mariotti

dalla

Il ricordo di Lucio Dalla non può che partire dalla fine. Da quelle parole lette dal compagno Marco Alemanno al funerale del musicista bolognese. Non erano frasi prese da “L’anno che verrà”, da “Anna e Marco” o da “Attenti al lupo” (sarebbe stato molto in tono con il luciodalla pensiero!). La voce di Marco, piena di dolore e con rispetto, diede colore ed emozione al testo di “Le rondini”, una canzone minore del repertorio dalliano. Riascoltarla e leggerne il testo non fanno che confermare come quella sia stata la scelta più giusta, inevitabile. Parole che parlano di volare e di emozioni semplici e ingenue, due topoi della poetica di Lucio Dalla. E’ difficile capire come mai un autore, che sia uno scrittore o un poeta o un cantante, usi spesso le stesse parole o cerchi di rappresentare sempre il medesimo sentimento. Come se ognuno di noi avesse una piccola ossessione, o forse desiderio, da portarsi dentro. Con cui combattere e con cui farsi compagnia. Per Lucio questa ossessione era il “volare”, la possibilità di essere liberi, accompagnati e sorretti dal vento. Gli uccelli che volano non sanno di farlo, lo fanno e basta. Questa loro inconsapevolezza nell’agire è quello che tanto manca agli uomini. E a Lucio Dalla, vitale ed ingenuo come un bambino, questo, si vede, mancava ancora di più. Alla fine della canzone, sognante e malinconica contemporaneamente, questo sogno di vivere per vivere, ignorando le scelte della vita, rientra, si dissolve. Dalla capisce che è proprio quella consapevolezza a essere profondamente umana. Quando ci si chiede chi siamo, cosa vogliamo, chi amiamo.

Le rondini

Vorrei entrare dentro i fili di una radio
E volare sopra i tetti delle città
Incontrare le espressioni dialettali
Mescolarmi con l’odore del caffè
Fermarmi sul naso dei vecchi mentre Leggono i giornali
E con la polvere dei sogni volare e volare
Al fresco delle stelle, anche più in là
Coro : Sogni, tu sogni nel mare dei sogni.
Vorrei girare il cielo come le rondini
E ogni tanto fermarmi qua e là
Aver il nido sotto i tetti al fresco dei portici
E come loro quando è la sera chiudere gli occhi con semplicità.
Vorrei seguire ogni battito del mio cuore
Per capire cosa succede dentro
e cos’è che lo muove
Da dove viene ogni tanto questo strano dolore
Vorrei capire insomma che cos’è l’amore
Dov’è che si prende, dov’è che si dà
Coro : Sogni, tu sogni nel cielo dei sogni

LINK ALLA CANZONE:http://youtu.be/nFui_6xwmrs

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